Quale messaggio lascia agli infermieri Gino Strada

La mattina del 13 agosto arriva improvvisa la notizia della scomparsa del leader di Emergency. Personaggio fuori dagli schemi, ma decisamente schierato, non si è mai tirato indietro quando c’era da condannare gli effetti devastanti della guerra sulle popolazioni civili. Lui sente che deve reagire concretamente e fonda a metà anni novanta Emergency. Un’ organizzazione che si finanzia quasi unicamente con le donazioni dei sostenitori privati allo scopo di rimanere piccola, agile e indipendente.

La filosofia di Emergency è sempre stata portare cure di alto livello in qualunque Paese, anche in quelli più poveri, in quanto il diritto della persona ad essere curato ha un valore intrinseco al quale non si può rinunciare. Gino Strada ha sostenuto valori nei quali la nostra professione si riconosce pienamente ed è per questo che gli infermieri hanno sempre avuto un ruolo fondamentale negli ospedali di Emergency portando passione e professionalità. Vediamone alcuni: la riscoperta dell’importanza della clinica e della valutazione obiettiva delle condizioni del paziente; lavorare a fianco del personale locale per formarlo allo scopo “di diventare inutili” e consegnare il centro ospedaliero o l’ambulatorio ai sanitari e alle popolazioni locali; la possibilità di dare standard qualitativi elevati gratuitamente anche in assenza di tecnologie e risorse; la cultura dell’accoglienza.

Ma ciò in cui più di qualsiasi altra cosa credeva Gino Strada era che i sanitari, con la loro opera, sarebbero diventati portatori di una cultura della pace. Curare senza pregiudizi chiunque ne abbia bisogno con livelli qualitativi che non devono adattarsi ai contesti dove si opera porta pacificazione e contrasta concretamente la guerra e i gravi danni che essa arreca.

Sicuramente l’insegnamento di Gino Strada noi infermieri non lo dimenticheremo.

Leggi anche: L’area critica nei progetti di Emergency – Obbiettivo professione infermieristica IPASVI Firenze n.1 2005) e in Savar n.2 2005